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COGNITIVO-SISTEMICO/RELAZIONALE

 

Il modello cognitivo-sistemico si ispira alla teoria della complessità postmoderna e si fonda sulle teorie del cognitivismo comportamentale e sistemico (Piaget, Watzlavic, Bateson,…): i grandi pensatori  che in diversi campi hanno contribuito all’emergenza dei paradigmi del postmoderno (Einstein, Nietzsche, Foucoult e altri) hanno proposto la teoria secondo cui tutte le descrizioni sono soggettive e parziali: non esiste dunque, una descrizione “vera e oggettiva” della realtà.

 

Secondo questo modello, gli esseri umani provano sofferenza quando non riescono a raggiungere gli obiettivi che si sono prefissati nella loro vita.

Gli ostacoli al raggiungimento degli obiettivi si possono ricondurre alle nostre rappresentazioni (pensieri, valori, credenze, pregiudizi), a strategie non funzionali, a eventi indipendenti dalla nostra volontà (vita).

I significati e le rappresentazioni, pur essendo individuali, sono stimolati e consolidati dalle relazioni significative attorno alle persone, e guidano le nostre storie.

La narrazione è la forma più naturale e immediata di raccontare noi stessi, gli altri e di costruire così il nostro mondo, il nostro luogo e il nostro tempo, in altre parole la nostra vita, quindi anche le nostre sofferenze.

Interessante notare che le storie stesse che le persone raccontano e le letture che attribuiscono alle situazioni vissute sono una parte fondamentale della gestione delle difficoltà che ostacolano il raggiungimento degli obiettivi.

 

Attraverso il colloquio di counselling cognitivo-sistemico, il counsellor stimola il cliente a trovare nuove “lenti” per leggere la propria situazione: il processo di decostruzione e ricostruzione cognitiva ed emotiva favorisce l’emergere di nuove letture e storie più funzionali al raggiungimento degli obiettivi.

 

Per approfondire il modello: Il cousellling cognitivo-relazionale, a cura di Giorgio Rezzonico e Christine Meier, FrancoAngeli, 2010

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